lunedì 14 dicembre 2009

Neanche nella Rurh

Ci son dei giorni che ti guardi intorno e non vedi niente.
Una volta qui era pieno di filande. Ma una volta non vuol dire ieri. Una volta vuol dire prima della guerra. Una volta qui era pieno di gelsi, che i bachi da seta solo le foglie dei gelsi mangiavano. E le filande avevano delle ciminiere. Alte, in pietra rossa, che neanche nella Rurh. Perché i bachi li dovevi far morire nell'acqua bollente, prima di prelevarne la seta. E poi le migliaia di bozzoli li raggruppavi in balle, come il fieno.
I vecchi raccontavano che c'era uno che in filanda si occupava di spostare queste balle. E che era diventato mezzo matto perché, diceva lui, le balle gli cadevano in testa. E lo facevano apposta, a cadergli in testa.
Ieri ho fatto una passeggiata. Ho visto un sacco di TIR e un sacco di capannoni. I TIR e i capannoni non avevano insegne. Non avresti potuto capire cosa trasportassero i primi e che cosa si facesse nei secondi.
Mi è sembrato che una balla mi cadesse in testa e che lo facesse apposta, a cadermi in testa.
Ci son dei giorni che ti guardi intorno e non vedi niente.

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