giovedì 18 marzo 2010

L'ineluttabile destino delle scelte

La ragazza ha sotto il braccio un pacco di volantini. Sono a difesa del mantenimento del crocifisso nelle scuole e della identità cristiana dell'Europa. Se ne sta allacciata al suo ragazzo. Con la gamba sul ginocchio di lui, si fa baciare sul collo, lo sguardo perso verso un sogno erotico, forse. L'ha vista tempo fa. Abbracciata ad un altro.
Il Pep gli si fa incontro. Con il passo incerto. La bocca aperta e gli occhi bassi. Sono anni che fa dentro e fuori dai reparti psichiatrici. Bombato di psicofarmaci. Non lo saluta. Sarebbe inutile.
La sala dei biliardi non c'è più. Al suo posto, lo studio di un notaio. Le porte di legno massiccio dalla maniglia lucida d'ottone. Tende avorio alle finestre. Finestre dal verde pallido del vetro antisfondamento.
Il bar di fronte alla sala dei biliardi ha cambiato gestione. Almeno una ogni due anni.
Se ne va verso l'altro. Quello dove hanno girato una scena di Paura e amore, di Margarethe von Trotta. La von Trotta aveva girato anche Anni di piombo. E' da lì che quegli anni han preso il nome. Chssà se qualcuno se lo ricorda ancora.
Il Pep barcolla ormai lontano. Ragazze escono dall'università. Sono vestite come collegiali o come impiegate. Ridono e dicono, con studiata leggerezza, cose sulle loro vite. Terribili. Inconfessabili.
Si gira. Il Pep non si vede più. Perso nei suoi orrori.
Entra nel bar per prendersi un caffè decaffeinato. Era troppo giovane. Troppo. Quattordici anni sono troppo pochi. Ma c'era finito dentro. E c'era rimasto fin quasi ai venti. Due suore stuprate e uccise dai paramilitari in Salvador. A quella notizia se ne era andato. Per sempre. Non aveva voluto sentire ragioni. A volte bisogna sapere che si sta dalla parte sbagliata. E, nonostante questo, ci si rimane lo stesso. Ecco il problema.
Dai quattordici ai vent'anni. Troppi e troppo giovane. Non aveva mai avuto il tempo di perdersi nei discorsi terribili e inconfessabili delle ragazze.
Tutta la giovinezza ad inseguire una scelta. La scelta di un mondo che non c'è più. Un mondo diviso in due. Oggi c'è un mondo solo. Sono le nostre anime ad essere divise. Divise in due. E, nonostante questo, ci sentiamo benissimo. Ecco il problema
Il Pep portava un cappotto nero con, all'occhiello, una piccola croce celtica. Lui invece girava con le clarks blu e la giacca verde di una mimetica. Sul tascone di destra, un piccolo fascio.
La ragazza che distribuisce i volantini adesso bacia il suo ragazzo sulla bocca.
E' una tardo pomeriggio di marzo, ma viene buio lo stesso. Viene sempre buio.
Un libro.
Autobiografia di un picchiatore fascista, di Giulio Salierno (una volta Einaudi, ora Minimum Fax).

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