giovedì 8 aprile 2010

Alla maniera di Ellroy

Quattro pastiglie di dexedrina e un caffè. Per rimanere svegli.
-Devi farmi un lavoretto. Uno dei tuoi.-
Parcheggio. Papponi con panama colorati. Puttanelle che si insultano. Puzzo di liquori e benzina. Una pattuglia di poliziotti irlandesi fila via sbadigliando.
-Sei solo uno spione da quattro soldi, ma hai le palle.-
Quattro pastiglie di dexedrina e un caffè. Per rimanere svegli.
-Piazza le tue cimici e poi fammi rapporto. Fra tre giorni.-
Le mani tremano. Il foro nel muro non si vede. La polvere d'intonaco cade dalla sua parte. Bene.
-Voglio sapere tutto. E non provare a fregarmi.-
Le mani tremano. Ma il circuito è sistemato.
Valium. Per calmarsi un po'. Per provare a dormire.
Domani, tre aspirine sbriciolate nel caffè. Per svegliarsi.
-Voglio anche le foto. Hai capito! Le foto! Per una spia come te, per un fottuto guardone come te, è un gioco da ragazzi.-
Le foto!
Le mani tremano. Prende la macchina fotografica. Quartiere residenziale. Quartiere di artisti e scrittori del cazzo. A quest'ora nessuno in giro.
Dexedrina. Ancora. Per rimanere svegli. Per andare avanti. Ancora.
Nausea. Conato. Una lattina di Pepsi. Tutta d'un fiato. Per non vomitare.
-Niente è come sembra. Ricordalo, spione fottuto.-
Nessuna finestra è un segreto per lui. Camminare attorno alla casa. Con calma.
Punta l'obiettivo. Scatta. Un gioco da ragazzi.
La stanza. Trasformata il laboratorio. Puoi ascoltare e sviluppare le foto. Tutto sul posto. A meno di un metro da quello che devi sorvegliare.
Le mani tremano.Valium. Poi caffè. Poi Pepsi. Per non vomitare.
Tra un po' il bersaglio rientra. Prova le cuffie. Ronzio. Scariche elettrostatiche. Bene.
Dexedrina. Ancora una.
Sviluppa le foto. L'immagine nasce lentamente. Una stanza. Una libreria. Un tavolino. Sul tavolino ci sono tre libri.
Tre libri. Tutti di James Ellroy. Tutti editi da Mondadori.
Americam tabloid, Sei pezzi da mille, Il sangue è randagio.

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