venerdì 16 aprile 2010

Corso Salani

Non esiste mai un solo modo per raccontare una storia. Forse esiste invece un momento adatto per ascoltare una storia.
Un sabato. Una domenica. Due notti.
Da sempre seguo Enrico Ghezzi. Non ho particolari motivazioni per farlo. Mi piace quello che dice. Mi piacciono i film che proprone.
Un sabato. Una domenica. Due notti. Pasqua.
La realtà e l'immaginazione da sempre si confondono. L'una è l'inevitabile specchio dell'altra. Corso Salani svolge un cinema di confine. Di confine tra la realtà e l'immaginazione. Di confine tra le divisioni drammatiche, ma anche banali, dei nostri animi e dei nostri sentimenti.
Le ragazze dei suoi film sono carine e attente, angeliche e terribili. Aperte nella loro semplicità e insondabili nel loro mistero inconoscibile. Corso Salani si mette in gioco in prima persona. Le intervista. Le fa parlare. In una struttura ibrida di documentario e di finzione. Ne è attratto. E ne è attratto come ogni uomo può esserlo dal mistero tenero e destabilizzante della donna.
Alberto è il nome dell'alter ego cinematografico di Salani. Una volta, nel corso delle riprese di un suo film, uno degli attori si rivolse a lui chiamandolo per errore Corso invece di Alberto. E l'errore fu volutamente lasciato. Sottolineatura magica e programmatica di quel labile confine tra realtà e immaginazione che Salani ama frequentare.
Ma una volta il confine si rompe. Tragicamente. Con dolore.
In Palabras Salani mette in scena la storia d'amore fra lui e la protagonista. Storia d'amore che finisce, così come tante storie d'amore finiscono.
Un flusso di coscienza torrenziale, un infinito stream of consciousness, recitato con reiterato dolore, mentre scorrono le immagini della protagonista, che continua la sua vita, ci rende tutti partecipi della nostra solitudine. Di quella solitudine che tutti abbiamo provato nel sentire l'infinita mancanza della nostra amata che, pur senza di noi, continuerà il suo percorso nel tempo, dove il posto per noi non c'è più.
Due film. Tutti e due di Corso Salani.
Palabras (2003).
Confini d'Europa (2006/2007).

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