mercoledì 11 agosto 2010

Agosto, libro o ebook non ti conosco

Quella perturbazione gelida che apre L'uomo senza qualità, di Musil e Posizione di tiro, di Manchette, lentamente, ma inesorabilmente, è arrivata anche nella diatriba libro cartaceo vs ebook. Il comandante Heriberto Cienfuegos (Roberto Santachiara), da buon guerrillero, per primo dà fuoco alle polveri
Umberto Eco, su La bustina di Minerva espone interessanti teorie legate anche all'affascinante problema della archiviazione della memoria storica
Massimo Mantellini espone una completa analisi del problema, molto dotta e anche un po' disincantata. Bookrepublic contrattacca il guerrillero Santachiara, cercando di rispedirlo nella jungla cartacea da dove è uscito, e promettendo gloria e onori ai seguaci del libro digitale. Nel frattempo Andrew Wylie cerca di portarsi via tutta la torta da solo, una cosa che non si era mai vista nemmeno in un romanzo di Doctorow o di DeLillo e anche Ellroy lo sa che poi certa gente fa una brutta fine. Il problema è però sempre legato al numero dei lettori, in particolare al numero dei lettori italiani. Numero che non solo non aumenta, ma rimane legato a percentuali infime. Riuscirà l'ebook, nella titanica impresa di rendere la lettura qualcosa di socialmente friendly? 
Cito Roberto Santachiara, riportando le parole da lui dette a Loredana Lipperini: ...bisogna ancora capire molte cose, soprattutto per quel che riguarda l’Italia. Siamo un paese di pochi lettori, e quei pochi sono lettori forti che hanno come caratteristica la passione per l’oggetto libro. Ammetto di non saper prevedere il futuro. Ma per quanto riguarda il presente abbiamo un problema, e grave, di diffusione della lettura”. 
Cito le parole di Massimo MantelliniMa se domani leggere un libro elettronico diventerà un esercizio di assoluta normalità, quello che invece possiamo vedere oggi, maneggiando i primi lettori di ebook disponibili sul mercato, è che sarà probabilmente bello come leggere un libro di carta, anche se sarà differente. Avremo ancora cosi tanto da leggere e cosi poco tempo per farlo. In un ricorso gattopardesco nel quale tutto cambia, perfino l’oggetto-libro, per restare uguale a se stesso.
Concludo con quello che Giuseppe Granieri ha scritto su La Stampa.itMa forse le buone domande che dovremmo porci oggi possono essere altre. Come possiamo immaginare un mondo in cui grazie al digitale aumenta la passione per la lettura? Oppure: come possiamo migliorare la nostra capacità di trovare i libri che ci piacciono ma che non conosciamo? Come possiamo far circolare la cultura in modo più accessibile, economico ed efficace?
Ai posteri l'ardua sentenza, magari letta su un iPad.

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