lunedì 9 agosto 2010

Immobile è l'immagine del tempo

La ragazzina avrà al massimo quindici anni. Il bianco dei fianchi scoperti contrasta con il blu navy della Lacoste. Sta seduta, immobile, sulla bicicletta appoggiata al muro di una tabaccheria. I piedi ripercorrono al contrario lo scorrere della catena. Così, tanto per passare il tempo. Arrivi a vederla dopo un breve tratto di pochi chilometri. Tra il verde, che si trasforma lentamente in giallo, delle risaie quasi mature e cotte dalla pesantezza dell'afa. Il mare a quadretti non c'è più. E' sparito alla fine di aprile, per lasciare inesorabilmente il posto a tutto questo verde e a questo giallo, stanchi del caldo. I paesi sono soltanto macchie bianche, che riflettono il sole. Macchie bianche deserte. Abitate soltanto da decine di auto senza padrone. Ferme ai lati delle stradine, ammonticchiate nelle piazze senza alberi. Macchie rosse sono invece le cascine. Quelle abitate e quelle diroccate. Macchie rosse del rosso della pietra scrostata. Non c'è nessuno. Forse non c'è mai stato.

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