venerdì 26 novembre 2010

Il nocciolo della questione (goodreads e anobii)

Tempo fa ho scritto un post che aveva per argomento l'esigenza, ormai comune a noi tutti, di rendere pubbliche le nostre librerie per mezzo di anobii. Poi, subito dopo, per ironia della sorte o a causa del destino cinico e baro, il social network libresco, ubicato nel lontano Oriente, ha cominciato a dar segni di preoccupante rallentamento e malfunzionamento, mettendo a dura prova la mia fede in lui. Al punto che, sul mio tumblr, pochi giorni fa mi sono messo a comporre, da seguace tradito, una semiseria lettera aperta a Greg Sung, il fondatore di anobii. E quindi, dopo tanto faticare per costruire le nostre librerie anobiane, è sorta sul web l'esigenza di ricercare alternative. Per carità, nulla è eterno, tantomeno i social network. E il web, nella sua frequentazione quotidiana, dà una parvenza di eternità anche all'effimero. Se poi calcoliamo che anche l'Impero Romano è caduto, allora c'è veramente da cominciare a guardarsi intorno.
Sono così diventato titolare di una doppia cittadinanza da social network libresco. Da una parte anobii (questa strana struttura che nasce a Hong Kong e trova il suo maggior numero di adepti in Italia) e dall'altra goodreads (oggetto ancora misterioso, dove la community italiana è decisamente minoritaria).
Se volete provare anche voi l'ebbrezza della scoperta di nuovi continenti andate qui (e, come me, ringraziate la rivista Finzioni).
All'inizio farà freddo, abiterete in una tenda, dovrete scavare un fossato e costruire una palizzata per difendervi dagli attacchi degli indiani e, soprattutto, scoprirete che solo una parte della vostra biblioteca anobiana verrà importata. Ma, niente paura: si dice che le cose miglioreranno. 
Se poi tutto questo andare e venire servirà a svegliare i vertici di anobii e a migliorare il funzionamento del sito, ben venga. 
Pensate che noia se alla Microsoft non dovessero guardarsi da Steve Jobs, o se alla Coca Cola non avessero da pensare alla Pepsi. Un po' di migrazione verso goodreads non può che far del bene anche ad anobii, sempre però che ad Hong Kong se ne accorgano.

Nessun commento: