venerdì 3 dicembre 2010

La rivoluzione dei corpi

Ho una vera e propria venerazione per Don DeLillo. Tempo fa lessi una sua opera, forse datata, scritta nei '70: Great Jones Street. Non sempre, quando incontro un libro o un autore, mi metto sulle sue tracce. Credo che l'attesa di un tempo adatto, e forse migliore, per affrontare le parole di uno scrittore faccia parte del gioco. Non sopporto le mode letterarie, non sopporto la costrizione della lettura. Certi incontri con certi autori, con certi nomi e con certe parole che sono l'ossatura e la struttura delle loro storie, debbono, per forza di cose, subire un processo di decantazione. Umberto Eco dice che nella letteratura non opera il darwinismo. Non c'è fretta, quindi, nel lasciarsi andare all'incontro con certi libri. Incontro le parole di Great Jones Street per ultime, dopo aver letto tutta la produzione successiva di DeLillo. Ma i libri di uno scrittore non vanno apprezzati in una rigida successione temporale. In ognuno di essi ci può essere tutto il passato e, perché no, anche tutto il futuro di chi li ha scritti, a prescindere dal momento in cui sono stati composti.
In Great Jones Street trovo una frase che mi colpisce: Qualsiasi opera pornografica ci avvicina di un passo al fascismo.
DeLillo è un cercatore di contraddizioni, un voyeur instancabile della follia della nostra contemporaneità di plastica e, pertanto, questa sua frase non mi stupisce, anzi, mi conferma nell'opinione che ho di lui.
La cito anche sul mio tumblr, che utilizzo come una moleskine di appunti e note interessanti, degne, forse, di successivi sviluppi.
Poi, nella vita accadono coincidenze che ci permettono, quasi nostro malgrado, di connettere elementi sparsi che ci avevano colpito, in attesa di una loro esplicazione.
Tempo fa Giacomo Alfredi mi segnala un articolo di Mario Perniola. Credo che questo articolo e la citazione di DeLillo, che aveva attirato la mia attenzione, abbiano qualche punto in comune o, forse, rappresentino un punto di unione intellettuale che si ritrova annullando tempi e distanze.
Riporto integralmente il testo dell'articolo, il cui originale si trova qui.
Il testo che anticipiamo è parte dell' intervento che sarà svolto per Film Forum 2010 dedicato all' immaginario pornografico. Il festival si tiene dal 19 al 24 marzo tra Udine e Gorizia La produzione dei film di Hollywood fu retta dai primi anni ' 30 fino al 1966 da un regolamento di autocensura che vietava la rappresentazione di qualsiasi comportamento o immagine ritenuta immorale; questo orientamento viene abbandonato a cominciare dagli anni ' 60. Attraverso una progressiva deregolamentazione si è arrivati alla situazione attuale in cui perfino i bambini attraverso Internet hanno un facile accesso a ogni sorta di video pornografico. Il punto di partenza di questo sorprendente cambiamento è la cosiddetta Rivoluzione sessuale degli anni ' 60, che resta un evento storico difficile da interpretare: c' è qualcosa di incomprensibile e di enigmatico in questa deregolamentazione che ha trovato il suo avvio negli Stati Uniti, ma si è poi estesa all' Europa occidentale. I paesi comunisti sono invece rimasti fedeli al progetto politico di una società retta da principi di moralità sessuale. Le idee della Rivoluzione sessuale non erano una novità: esse erano state elaborate negli anni ' 20 e ' 30 dal movimento "Sexpol". Il principale animatore di tale movimento fu lo psicoanalista Wilhem Reich, il quale condusse una battaglia contro due fronti: da un lato contro il nazionalsocialismo, dall' altro contro il comunismo sovietico. Reich attribuiva il successo della propaganda nazifascista all' attivazione di profonde pulsioni inconsce di carattere repressivo e di origine patriarcale; nello stesso tempo stigmatizzava con estrema energia l' involuzione reazionaria della politica e della società sovietica, che aveva ripristinato la legge contro l' omosessualità, ostacolato l' aborto e restaurato il matrimonio e la famiglia coattiva. Qualche anno dopo la morte di Reich, avvenuta nel 1957 in una prigione degli Stati Uniti, il suo libro La rivoluzione sessuale conosce un grandissimo successo e diventa uno dei testi teorici fondamentali di riferimento della deregolamentazione sessuale occidentale, insieme ai testi di Marcuse e di Norman O. Brown. Contemporaneamente opere di narrativa, la cui pubblicazione era stata per decenni bloccata dalla censura, diventano popolarissime. A chi è stato giovane in Occidente negli anni ' 60 la Rivoluzione sessuale è apparsa come qualcosa di ovvio, strettamente connesso con le idee di democrazia e di sviluppo: guardandola secondo la prospettiva di un orizzonte storico più ampio, essa appare come una breve parentesi tra la repressione delle immagini sessuali durata in Occidente per secoli e l' attuale diluvio di immagini pornografiche accessibili a tutti che crea alla fine, proprio per la sua infinita abbondanza, la scomparsa di ogni tensione erotica. Il carattere straordinario e anomalo della Rivoluzione sessuale degli anni ' 60 trova una spiegazione nel venir meno delle due grandi paure connesse con i rapporti sessuali: la scoperta di una cura capace di sconfiggere la sifilide e la commercializzazione della pillola anticoncezionale (che era stata inventata già trent' anni prima). Tuttavia queste interpretazioni non sono sufficienti a spiegare un fenomeno di massa così rivoluzionario che smantella in pochi anni tabù e divieti secolari. Un fattore finora non sufficientemente preso in considerazione è quello politico: la Rivoluzione sessuale è stato un aspetto della guerra fredda contro il comunismo, molto più efficace dei missili e della bomba atomica. Insieme alla disponibilità di beni materiali e di consumi, la deregolamentazione sessuale dell' Occidente ha costituito qualcosa di molto più attraente dei Piani quinquennali sovietici. Alla prima fase della deregolamentazione sessuale, dal 1965 al 1980, che è stata focalizzata sul permissivismo dei comportamenti sessuali, segue una seconda fase in cui in brevissimo tempo viene depenalizzata la pornografia, segregata dai secoli nei bordelli, negli scaffali dei bibliofili, nei boudoir o negli enfers delle biblioteche. Anche in questo caso c' è una spiegazione tecnica, che dipende dalla diffusione delle videocamera e delle cassette video. Tuttavia questa svolta avrebbe potuto benissimo essere bloccata dalla censura e restare clandestina, come era avvenuto per la fotografia pornografica, la quale ha impiegato più di cento anni per essere legalizzata. Come si spiega dunque questa rapida e improvvisa deregolamentazione della pornografia a partire dal 1980? Certo è che si realizzava in modo veramente derisorio e beffardo un altro aspetto del programma del Sexpol! La famiglia era destabilizzata non dal comunismo, ma dal capitalismo attraverso la televisione,i video e oggi da Internet. I genitori sono così messi fuori gioco, non meno della scuola. Che cosa è successo nel 1980 di tanto pericolosoe temibile per l' Occidente da indurlo a scegliere una strategia tanto permissiva e lassista? L' 11 febbraio 1979 a Teheran viene ufficialmente dichiarata la fine della monarchia e proclamata la Repubblica islamica dell' Iran. Nasce così un regime teocratico e ultra-puritano che si presenta come la prima manifestazione di una Rivoluzione di impatto globale. Dinanzi a un evento tanto inaspettato e contrario a tutte le filosofie della storia democratiche e laiche, l' Occidente elabora due strategie culturali opposte. La prima ha il carattere della rivalità mimetica e porta alla rinascita del fondamentalismo cristiano, che presenta caratteri specifici a seconda dei differenti paesi: negli Stati Uniti porta ad una controrivoluzione conservatrice e neopuritana che si esprime nell' elezione di Ronald Reagan alla presidenza e alla sua campagna contro l' Impero del male. La seconda strategia condotta simultaneamente alla prima ha invece un segno opposto: la deregolamentazione della pornografia, che offre al mondo intero (ma soprattutto a quello islamico) una sfida di proporzioni colossali: l' immagine del paradiso in terra qui ed ora. Con Internet a partire dai primi anni Novanta è compiuto un passo ulteriore: si passa dalle videocassette pornografiche alla disponibilità diretta e immediata di qualsiasi materiale pornografico. Il punto di arrivo finale è rappresentato dal Web2 e da YouTube dove si può vedere tutto gratuitamente per un tempo illimitato. Qualche anno fa la pornografia poteva essere definita ancora un mercato moribondo in piena espansione; oggi sembra che essa abbia raggiunto lo stadio del suo compimento. La prospettiva di una pornografia fatta da adolescenti per loro uso e consumo rappresenta la sua fase finale. - Mario Perniola

Nessun commento: