martedì 17 maggio 2011

Che fine faranno i libri?, di Francesco M. Cataluccio (nottetempo)

Ho qui accanto a me il "nemico". Una scatoletta grande come un libretto tascabile, inaspettatamente leggera, del colore incerto di un’alba invernale. È un oggetto piuttosto elegante e sottile: appena 9 millimetri di spessore. Le sue dimensioni sono 20x12 centimetri. Lo schermo è grande 6 pollici con risoluzione 600x800 a 16 toni di grigio. In pratica la stessa luminosità della carta.
Così esordisce Francesco M. Cataluccio, ex direttore della Bruno Mondadori e della Bollati Boringhieri, in questo agile libretto della collana "gransassi" della nottetempo, che ricorda, nelle dimensioni, gli eroici Millelire editi da Stampa Alternativa di Marcello Baraghini.
Che fine faranno i libri? è un utile baedeker per chiunque voglia, almeno per un attimo, soffermarsi a leggere una seria analisi che fa il punto della situazione sullo stato dell'arte nel campo dell'editoria digitale prossima ventura. Da tempo tiene banco nella Rete la discussione intorno alla querelle libro cartaceo/libro digitale. Gli interventi, le opinioni, le prese di posizione, le analisi si rincorrono e si affastellano, sedimentandosi sui fondali del mare infinito di internet. Cataluccio ci fornisce una bussola, agile ed esaustiva, da utilizzare nel tentativo di orientarci almeno un poco in questa ridondanza di pareri a volte disinteressati e a volte meno. In poche, ma pregnanti, pagine l’Autore ci espone quelle che potranno essere le mutazioni, forse epocali, che riguarderanno il ruolo dei protagonisti del mondo editoriale: editori, autori, traduttori, redattori, grafici, stampatori, promotori, distributori, uffici stampa, librerie. Che fine faranno i libri? è un piccolo saggio, utile e venato da una sottile malinconia (quasi struggente il ricordo del padre, grande appassionato di libri, che l'Autore evoca nella parte conclusiva). 
Le cose cambiano. L'ebook e l'editoria digitale sono ormai una realtà, anche se per il momento minoritaria. È più che mai necessario comprenderla per adattarsi al meglio, magari con l'ausilio di un libro di carta. Come questo.
Un libro.
Che fine faranno i libri?, di Francesco M. Cataluccio (nottetempo).

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