sabato 18 maggio 2013

Torino e nuvole #SalTo13

Piove oggi a Torino. E' dalla prima edizione del salone del libro che ci vado (era il lontano 1988 e la si teneva al Valentino) ed è la prima volta che vedo così tanta pioggia. Fugace visita, la mia. Una volta si passava di stand in stand a fare collezione di cataloghi di case editrici, oggi vadassé (direbbe Luigi Veronelli) c'è l'internet e i cataloghi li scarichi e li consulti quando vuoi (sull'internet, of course) e quindi anche le mie visite son diventate tentativi di colpo d'occhio generale, tentativi di capire, dai visi e dalle posture dei visitatori, se il libro e la lettura hanno ancora ragion d'essere. Massì, dai, gli editori la loro figura la fanno, chi con fanfare e bandiere e chi con piccoli stand di resistenza editoriale, ma insomma ci son tutti, o quasi. Gli autori si presentano, parlano, discuton delle loro fatiche e anche loro la loro figura la fanno, e anche qui c'è chi si accompagna con fanfare e bandiere e chi si immola guardando ai posteri e alle loro ardue sentenze.
Transumanze di popolo letterario sfiancato dai chilometri del Lingotto se ne son viste. Insomma gli editori c'erano, gli scrittori pure, i libri anche, i visitatori anche di più. Forse quello che manca è la lettura. Ma a questa mancanza atavica delle italiche genti non c'è salone o fiera che possa, al momento, porvi rimedio (per la pioggia comunque, come rimedio, per oggi bastava l'ombrello).

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