domenica 8 dicembre 2013

Il partito provvisorio. Storia del Psiup nel lungo Sessantotto italiano, di Aldo Agosti (Laterza)

Immaginari effigiati in bianco e nero, dallo sfondo sgranato di foto pubblicate su numeri de L’Espresso o del Corriere tra la fine dei Sessanta e l’inizio dei Settanta. Baschi nenniani e occhiali dalla montatura di tartaruga saragattiani, sguardi penetranti togliattiani e berlinguieriani. Rivolte di maggio francese che riverberano le loro rivendicazioni in un passato (presente?) italico dove vanno a mescolarsi con lo sguardo di un Gian Maria Volonté che può avere l’occhiata attonita e disperata dell’operaio Massa o quella sadica del funzionario di polizia nelle narrazioni filmicamente geniali e petriane La classe operaia va in paradiso e Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto. Movimenti tellurici di una società che sbanda tra autunni caldi metalmeccanici e prodromici proclami golpisti di una destra dal saluto romano e dal revanscismo repubblichino. Diaspore e scissioni socialiste e operaie, drammi politici che travalicano l’ambito del privato personale che diventa anch’esso politico. Volantini lasciati nel vento di fronte a luoghi dove il lavoro è lontanissimo dall’essere postindustriale e comunque c’è ancora, almeno come coscienza condivisa di un corpo sociale che nei decenni a venire diverrà solo evanescenza. Verbali di assemblee di sezione e articoli di organi di partito, con lettere al direttore che, nella loro innocente sgrammaticatura, lasciano penetrare la tentazione di un deluso ritorno al privato che poi sarebbe stato incoraggiato se non addirittura pianificato da infauste deviazioni piduiste e di servizi segreti al soldo del caos.
Aldo Agosti compie una serissima analisi non solo di un partito politico, ma di uno spaccato della società italiana e di un momento fondamentale della  storia del nostro paese.
Troppo spesso la memoria si perde e diviene luogo di creazione di falsi e nefasti miti. Aldo Agosti ci aiuta a ritrovarla.
Un libro.
Il partito provvisorio. Storia del Psiup nel lungo Sessantotto italiano, di Aldo Agosti (Laterza).

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